The evolution of the concept of nutrition and the risks of an incorrct diet

Negli ultimi anni si è assistito ad una grande evoluzione del concetto di nutrizione; il cibo è passato da fonte di piacere e sostentamento ad alimento capace di intervenire sulla salute degli individui fino a contribuire alla prevenzione di determinate malattie. La dieta, sinonimo di regime alimentare, ha assunto il significato più ampio di stile alimentare, cui rapportarsi per vivere meglio. Il rischio di una non corretta alimentazione sono molteplici. E’ noto come l’ipercolesterolemia, l’ipertensione ed il diabete mellito predispongano all’arteriosclerosi e all’infarto miocardico, così come l’eccesso di grassi saturi può portare al cancro al colon ed al seno. D’altro lato si è visto che un insufficiente apporto di antiossidanti nella dieta può favorire diverse patologie tumorali, le cardiopatie ischemiche, l’osteoporosi e l’invecchiamento in generale.


The Mediterranean Diet, still a reference food model for health

Risalgono agli anni ’50 le prime osservazioni di Ancel Keys, il fisiologo americano che per primo correlò la ridotta incidenza di arteriosclerosi e infarti miocardici della popolazione mediterranea ad una dieta che lui appunto chiamò mediterranea. La dieta mediterranea, ricca di acidi grassi insaturi (derivanti dall’olio d’oliva), verdure, carboidrati, pesce e frutta fresca, resta ancora oggi un modello alimentare per chi vuole vivere in salute, anche se purtroppo pochi popoli europei la seguono quotidianamente. C’è ancora molto da fare in tema di educazione alimentare, basti pensare all’eccesso di nutrizione nei Paesi Occidentali che rappresenta una delle principali preoccupazioni del nostro tempo. Si mangia troppo e scompostamente. Da qui l’insorgenza di varie malattie metaboliche tra cui obesità, diabete mellito e arteriosclerosi. L’argomento nutrizione sta prendendo posizione nelle Università che sempre più si dedicano alla ricerca in questo ambito, nonché alla formazione di professionisti dedicati.


Slowing down the ageing process: The new priority

Se fino a qualche anno fa l’interesse era di studiare gli effetti degli acidi grassi monoinsaturi sul metabolismo, ora aumenta l’interesse sulle diete arricchite di olio extra vergine di oliva (ricche di antiossidanti) e l’influenza sui processi degenerativi, tra cui il declino cognitivo nelle persone anziane. Diversi sono gli studi degli effetti dell’olio d’oliva nella prevenzione dell’invecchiamento, sia a livello di alimentazione che per via transcutanea. La Medicina Anti-Aging rappresenta una sempre più evoluta specializzazione e l’olio d’oliva è uno dei pilastri nutrizionali più studiati.


The bio-availability of olive oil phenols: First international findings

There has been agreat deal of other researches carried out, such as the evaluation of anti-infarction and anti-tumoral effects of olive oil antioxidants and the identification and bio-aviability of minor polar compounds in order to study their metabolism and biological effects. This is because the rule of these antioxidant compounds is important in the prevention of ischemic cardiopathy. In Italy, too, and as the first research carried out by the Istituto Nutrizionale Carapelli, Professors C. and G. Galli from Milan University demonstrated that olive oil phenols are bio-avaible, noted principally for their biological activity in the body and the first step towards the demonstration of their role in the prevention of cardiovascular and other degenerative diseases. The fact that different countries have studied the same question demonstrates how important it is that scientific scientific research is not unidirectional, needing a great deal of confirmation for the results to be valid, using different interpretative models and patterns. This gives rise to the importance of interaction and exchange of opinions and results obtained by the various researchers, schools and specializations. For this reason the Istituto Nutrizionale Carapelli wants to bring together a wide representation of olive oil researchers on an international level for its Scientific Committee, whom the Institute would like to thank for their participation, sure in the knowledge that progress and collective interest will result from meetings and research conducted together.